sabato 19 dicembre 2009

[aversi]

e poi ci ebbimo
come nesuno ci ebbie
coi di noi fianchi appareggiati
subblimi
E sazzi di diti
lasciammo impronte
sur cofano
de la maghina de tu zzio.

LaCeciarelli

domenica 6 dicembre 2009

[dormire]

già dal primo risveglio aveva capito che prima di conoscere Carmela non aveva dormito mai, che quello che aveva fatto prima di conoscere Carmela non era stato dormire. E non gli riusciva di concepire un sonno più beato e appagante di quello che lo strappava alla vita dopo averla amata.

Marcello Fois, gap

lunedì 30 novembre 2009

[amore non corrisposto]

Nella prassi (scrisse Gurbj), ci sono molteplici varianti comportamentali. Si va dal soggetto che, sebbene affetto da a.n.c. ha altre storie in corso (ma non si lascia mai andare completamente perché ha il cuore altrove) alle rarissime persone afflitte anche da monogamia e fedeltà (su cui caliamo un velo pietoso, dato che qui si annovera pure gente coniugata che si rintana nella propria parte di letto con un machete sotto al guanciale). Un consiglio utile: quando comincia a far male (è inevitabile), portatevi a casina, il più presto possibile, il vostro simpatico calcio in culo: una volta superato questo step, fatti i vostri pianti (non è carino non esser volute, c'è poco da dire), si svolta verso la guarigione (ma è anche noto che la gente vuol soffrire per cui...).

Gurbj (in un commento su gattipazzi)

venerdì 30 ottobre 2009

[dice l'amore / sagt die Liebe]

Was es ist
di Erich Fried (1921–1988)

Es ist Unsinn
sagt die Vernunft
Es ist was es ist
sagt die Liebe

Es ist Unglück
sagt die Berechnung
Es ist nichts als Schmerz
sagt die Angst
Es ist aussichtslos
sagt die Einsicht
Es ist was es ist
sagt die Liebe

Es ist lächerlich
sagt der Stolz
Es ist leichtsinnig
sagt die Vorsicht
Es ist unmöglich
sagt die Erfahrung
Es ist was es ist
sagt die Liebe


È quel che è
(traduzione di Andrea Casalegno)

È assurdo
dice la ragione
È quel che è
dice l'amore

È infelicità
dice il calcolo
Non è altro che dolore
dice la paura
È vano
dice il giudizio
È quel che è
dice l'amore

È ridicolo
dice l'orgoglio
È avventato
dice la prudenza
È impossibile
dice l'esperienza
È quel che è
dice l'amore


(a cura di Urri)

domenica 25 ottobre 2009

[filo]

e lo sai che mentre ti scrivo (dice Kika)
ho la netta impressione
(come dall'inizio è, con te)
di seguire un filo già posato sul nostro cammino
di srotolare un gomitolo là dove era predetto che venisse srotolato
ho l'impressione di dirti cose che già ti aspetti che ti vengano dette
e non perché siamo arrivati già alla noia, no!
ma perché è come se fossimo scritti nelle stelle, nella corteccia degli alberi, nella forma delle nuvole e del vento
fatti di cera e di mondo e di buio e luce
fatti della terra che gira, dell'universo intero

Kika

lunedì 19 ottobre 2009

[amarsi]

"Se non ti vuoi bene tu, nessuno te ne vorrà al posto tuo" (scrive cadavrexquis). O meglio: "Almeno tu hai il dovere di volerti bene: non affidare la tua serenità agli umori di uno stupido". Perché è così: io con me devo trascorrerci tutto il tempo che mi resta da vivere e sempre, non soltanto una parte. Non ho scelta: il mio primo matrimonio è con me stesso. È bene quindi che mi ami, almeno un po'.

cadavrexquis

giovedì 15 ottobre 2009

[amami]

Forse (scrive Brixie) non riuscirò mai a essere la donna perfetta che vorrei tanto essere, ma amami per come sono, amami anche per i miei difetti e per il fatto che sto qui davanti a te senza nasconderli, perché ti assicuro che se ci saranno giorni come quelli che ti ho appena detto, ci saranno anche giorni in cui sarò il sole che splende dopo la pioggia, e ti riscalderò, e ti farò sentire desiderato e amato come non pensavi sarebbe mai potuto succedere.
Amami per come sarò al mattino appena alzata, con il mascara colato e il segno del cuscino sulla guancia, e prometto che farò di tutto, il possibile e l’impossibile, perchè tu non abbia mai a pentirtene.

Brixie

sabato 10 ottobre 2009

[credere]

Credo (scrive HangingRock) nell’amore come oggetto fisico misurabile su tre dimensioni: ampiezza, slancio, profondità.
Per ampiezza intendo la pervasività del sentimento nella propria vita, la capacità di riempire i vuoti esistenziali e, anzi, di sovrapporsi e sostituirsi ai propri pieni.
Lo slancio è la spinta a proiettarsi in avanti, e dunque riguarda la forza di propulsione e lo spazio/tempo che questa forza consente di attraversare, e ha a che vedere con il ciclo di produzione e riproduzione del desiderio.
La profondità riguarda la solidità dell’ancoraggio del sentimento ai propri mattoni strutturali, la sua capacità di saldarsi con le fondamenta del proprio essere, la sua resistenza alle intemperie, il suo saper essere fondale insensibile al moto delle correnti. [...]

HangingRock

sabato 26 settembre 2009

[come quando]

Come quando (scrive mastrangelina) vuoi qualcosa che non dovresti volere e senti le mani tremare, le labbra muoversi, lo stomaco chiudersi. Come quando vedi la tua pelle incresparsi e avverti un brivido che non vorresti. Come quando senti che l'aria in cui ti muovi è rarefatta. Come quando c'è gente e rumore intorno a te ma tu sei da un'altra parte. Come quando ti volti e vorresti un sorriso, ma non uno a caso, quel sorriso e nessun altro. Come quando vorresti sentire una voce e allora la senti anche se non è quella. Come quando pensi che sia una cosa assurda. Come quando non vorresti pensarci, ma poi inesorabile ci pensi. Ed è bello.

mastrangelina

sabato 19 settembre 2009

[amore]

strada dove le nostre impronte invece di seguirci ci precedono

A. Jodorowsky, cit. da Millevocidentro

lunedì 14 settembre 2009

[lingua madre]

Io ti amo a voce alta. (scrive Chiara Tizian)
E tu fidati delle mie dita che toccano stringono carezzano, più che
della mia lingua troppo spesso muta.
Io provo a non temere parole che bruciano, e intanto tengo i tuoi
gesti a consolarmi, silenziosi.
Ognuno trova pace nella sua lingua madre.

Chiara Tizian

lunedì 3 agosto 2009

[risvegli]

Ogni tanto (scrive Sir Squonk) ti guardo, vedo le cose nuove che fai, ascolto le frasi nuove che dici, e ogni volta ho questa sensazione, come se tu fossi nuova, come se tu spuntassi dal nulla, una sorpresa, un regalo. Perché sai, io non mi ricordo - chissà, forse nemmeno c’ero - quando hai detto la tua prima parola, quando hai mosso il tuo primo passo, non ricordo i singoli gesti e i giorni specifici ed è strano perché è una cosa che mi capita solo con te, di te non mi ricordo e non mi interessano i dettagli, potresti anche non avere nulla dietro di te, potresti anche uscire dal profondo del nero del mare come la Sirenetta che ogni tanto riguardi, mi interessa solo che ti svegli e arrivi sorridente e mi dici buongiorno con la voce sottile del sonno e mi abbracci e mi dai un bacio.

Sir Squonk

giovedì 30 luglio 2009

[contare]

L'amore conta (scrive Albamarina)
Sì, certo che conta. Ma non solo quello che ha un sapore molto simile all'innamoramento, al viaggio solitario, no. Conta tutto, l'amore. Quello dei miei figli, così diversi ma così pieni di aspettative, di sogni, di generosità e di fiducia. Un amore a tratti scontroso e trattenuto, a volte espresso con abbracci talmente stretti che non vorresti andartene più, da quelle braccia larghe e forti. Quello della mia migliore amica, che non mi ha mai giudicato in quarant'anni di affetto profondo e di condivisione. Un amore che sorride sempre, anche mentre io piango, perché lei sa che è così che ritrovo il mio, di sorriso. Quello dei miei fratelli, di cui non potrei fare a meno nemmeno un secondo della mia vita. Un amore che fa quadrato attorno ai dolori e diventa aquilone nella gioia. Quello dell'unico genitore che mi è rimasto, che ama per due senza chiedere niente in cambio, senza condizioni, senza limiti.
E quello del mio compagno di vita, che tollera e accetta, sostiene e conforta, condivide e regala. Un amore che ama. Nonostante me.

Albamarina

sabato 18 luglio 2009

[ammore da grandi]

È che del mondo dei grandi, da ragazzi, non si capisce veramente un cavolo. Ma niente, proprio. (scrive Lia)
Non si sa che il problema non sarà il sesso, per esempio. Anzi: quello diventa pure meglio. E non è nemmeno la capacità di innamorarsi, il problema. Quella, al contrario, si affina. Acuminata, diventa. Proprio perché ti conosci bene, distingui prima ciò che ti intenerisce da ciò che ti lascia indifferente e ti accorgi per intero di quanto sei esposta. All’indifferenza come alla tenerezza, senza poterci fare nulla. E ti innamori o non ti innamori, rassegnata, come una che prende la pioggia e non ha l’ombrello, sapendoti non protagonista del fenomeno.

Lia

mercoledì 1 luglio 2009

[E]

"E" come equinozio, "E" come estate, "E" come essere sempre e comunque, "E" come ...e se fosse andata in un altro modo?
(scrive Miele)
Siamo corsi ruzzolando fino a questo punto, dal primo sole di primavera che ci solleticava le guance e l'umore soprattutto, dalle prime gite sui prati a leggere un libro, o il semplice starsene sdraiati con i petali di quella cavolo di margherita e le nuvole sulla testa: "m'ama, non m'ama, m'ama, non m'ama..." e il cielo azzuro come non mai.
Siamo corsi fino a questo punto tralasciando un sacco di percorsi e un sacco di idee che hanno finito per rimanere nella tasca di quei jeans, troppo caldo adesso per portarli su, fermi stretti per essere ripresi il prossimo inverno, lasciando ora spazio a questa estate.
E mi domando spesso: come sarà questa lunga estate?

Miele

venerdì 12 giugno 2009

[momenti speciali]

e io lo so (scrive Kika) che in certi momenti sto pensando a te
e tu stai pensando a me
dura solo un attimo
ma lo sguardo si fa vacuo
e un mezzo sorriso ci taglia la faccia
poi tutto torna come prima
non proprio come prima
ma quasi.

Le stelle filanti

sabato 30 maggio 2009

[autenticità]

Ho giocato a questo gioco molto tempo, e forse da molto prima di voi (scrive zefirina), sicuramente ho incontrato molti giocatori e ho imparato a giocare; conosco le sue regole, ma specialmente ho imparato a conoscerne tutti i trucchi e gli effetti speciali, e questi ultimi non riescono più a sorprendermi; non è colpa vostra: vi ha preceduto, fra tanti, un giocatore molto più bravo e furbo di voi, un asso che sarà difficile eguagliare, per quanto voi cerchiate di farlo.
Quindi, per favore, non sforzatevi di trovare parole roboanti e apparentemente seducenti, io le ho già sentite; non sforzatevi di essere più affascinanti di quanto siete, perché non siete credibili; non usate con me modi di fare che percepisco come scontati. Vi assicuro che se invece riuscite ad essere veri, senza indossare abiti che non sono vostri, mi piacerete sicuramente; io non sono pretenziosa, ma come dice la mia poetessa preferita: dopo aver conosciuto la luce, e aggiungo io averla amata, non sopporto più l'ombra.

zefirina

martedì 26 maggio 2009

[sintassi]

Quando facciamo l'amore
è come per le parole con la lingua:
Cercare
i punti giusti
per poi congiungersi
in una frase.

da Amorevolissimamente
testi di Geert de Kockere e illustrazioni di Sabien Clement
traduzione di Cathy Van De Putte

segnalato da Elenav4

venerdì 22 maggio 2009

[risveglio]

Quando torna (scrive Chiara Tizian) io in genere non me ne accorgo perché ronfo come un dromedario dopo una scarpinata nel deserto, ma la mattina arriva puntualmente l’allungo di braccio/gamba come a dire, ancora prima di aprire gli occhi, “guarda che ci sono”.
Ecco, stamattina ho dovuto svegliarmi da sola, senza allungo di niente; e volevo dire che invece svegliarsi in due è molto, molto meglio.

In the mood for writing

sabato 9 maggio 2009

[revisione]

(scrive Gattostanco)
...qualche problemino, qualche rumorino strano sottovalutato, qualche pigrizia di sistemare qualche cigolio fastidioso. (...) Parlo di scambio, di aiuto, di ascolto. (...) L'amore è faticoso. (...) Aveva persino smesso di (...) Ora ha ricominciato.

[leggi tutto]

mercoledì 22 aprile 2009

[vedersi]

Ci sono occhi che tracciano solchi dalle profondità insondabili (scrive Elle).
Li scorgi brillare da lontano ed è un richiamo al quale non sai resistere. Una forza come di campo magnetico, sussurra e ti avvicina ad un'altra anima uguale e diversa.
E attraverso cascate di parole impetuose o improvvisa dolcezza disarmante, inerme, realizzi che non puoi fare a meno di scoprire quel tesoro, nascosto agli occhi dei più.
Io ti ho visto e tu hai visto me... e adesso, sparso sul corpo, in un angolo della testa, nel cuore, nell’anima, c’è il segno dei tuoi passi. Come segno indelebile, oltre le mutevoli maree.

Elle

mercoledì 4 marzo 2009

[mani]

Le mie mani, su di te (scrive fatacarabina), le poserei dolcemente, senza aggredire, scivolando sul velluto del suo sentire e poi, spossata, mi lascerei percorrere come una strada, per vedere quanto sei bravo a scovarmi un infinito dentro in cui puoi perderti a tuo piacimento, in silenzio. Che alle mie mani non devi dire, né indicare, né suggerire e io alle tue lascerei la libertà di inventare.

hotel ushuaia

sabato 28 febbraio 2009

[tesoro]

Quel che val davvero la pena custodire è il permanere eterno di ciascun qui e ora vissuto nell'amore totalizzante.

mercoledì 11 febbraio 2009

[amorarsi]

Da un po' di tempo (scrive CV) la PBF (Piccola Bambina Frettolosa) confonde un pochino i verbi adorare ed essere innamorati. Ne esce uno stupendo "amorare" utilizzato spesso in maniera un po' particolare...
Nei mesi scorsi mi parlava di un suo compagno di classe dicendo che "amora" C. Insomma, le piace giocarci insieme e si vogliono bene. Nel senso di una quattrenne e un cinquenne :-D
Un paio di giorni fa mi ha raccontato che:
PBF: "C. e io non ci amoriamo più"
M: "Ah no? E come mai, è successo qualcosa?"
PBF: "Nono, adesso siamo solo amici"

da (C)assetto variabile

lunedì 12 gennaio 2009

[scudo]

Se resti ancorato ad un vecchio amore ti precludi la possibilità di incontrarne un altro, non hai orecchie, non hai occhi, diventi invisibile perché ti circondi di uno scudo protettivo che però è anche respingente.

zefirina

sabato 3 gennaio 2009

[minimo e massimo]

Che l'anno nuovo ti porti l'amore
come minimo – e come massimo
il coraggio di viverlo e ascoltarlo

da E come massimo? di Carlo Molinaro