io oggi ho pensato (scrive Bea) e veramente sono anni che lo penso e così te lo dico, col cuore in mano e senza tante raffinatezze scribacchine, che se ho qualcosa della quale andar fiera nella mia inutile vita è quella d'aver saputo scegliere te che avevo ancora diciott'anni e mi puzzava la bocca di latte e di arroganza giovanile. E non la cambierei questa nostra vita insieme ormai quarantennale, no. L'abbiamo costruita strappando anni alla vita e vita agli anni, sempre l'uno aspettando l'altra quando arrancava, la mia mano nella tua mano, la tua mano nella mia mano. Be' non ci provare, Pino del Palaeur, a immaginare una vita senza di me, di qua o di là ovunque tu sarai io sarò. Oltre il muro del cinismo un sole azzurro s'accende solo per noi così stranieri, così diversi così nobili così plebei così idioti da portarci sulle spalle il mondo intero per lasciarlo andar via quando è lui che ci scaccia. Senza rancore, mai, senza odio, mai, senza immaginar vendette, mai, senza rivangare il passato, mai, senza piagnucolar la sventura, mai, senza rimpianti, mai. Avanti insieme si va, Pino del Palaeur, la tua mano nella mia, la mia mano nella tua, senza vergognarci di parlare una lingua sconosciuta ai più: quella dell'amore che non s'arrende. E non ci arrenderemo, no.
BeaPerSempre
Nessun commento:
Posta un commento