venerdì 16 settembre 2005

[mirto]

(scrive Simona) Non era strano cercarsi senza aspettare negli occhi dell'altro incoraggiamento, la pelle luccicava e non era sudore, c'era profumo e un cespuglio di fiorellini bianchi e rametti di foglie piccole. E lui senza saperlo fece una cosa antica come il mondo: prese i fiori e i rametti dal mirto e cominciò a passarli sulla schiena sul collo sui fianchi di lei e lei non rise, non si sentì buffa o ridicola né lasciò fare stupita perché mentre i fiori le scivolavano addosso capì di non avere più la pelle dei gomiti come il cartone o troppa pancia o le caviglie grosse e che lui in realtà non era mai stato sbattuto in terra da sinapsi impazzite, o forse sì e da adesso in poi mai più, e per un tempo infinito da allora si videro come erano davvero, non era più sesso né amore né gioia, era altro, difficile da dire, ma vero come tutte le cose intorno: i grilli le ossa degli animali le zanzare e la notte del 20 giugno a Pantelleria.
Simona

Nessun commento: